mercoledì 9 dicembre 2009

poteva la mia casa rimanere integra sotto una devastante orda di barbari?

Chiaramente era una domanda retorica. Forse adesso capisco perchè domenica la serata è saltata. San Nicola mi voleva aiutare, solo che non sono riuscita a cogliere il segno divino e l'ho spostata a ieri. E pensare che stavo pure per maledirlo il poveretto, mentre lui si preoccupava di quello che sarebbe accaduto al mio grazioso portaombrelli, che previdenza!  Potrei persino arrivare a pentirmi per averci pensato ma, non ritenendomi cristiana, non mi sento in dovere di farlo. Il risultato di cotanta avversione per la religione è stato che ieri, durante la famosa serata con gli amici che dopo innumerevoli peripezie sono riuscita ad organizzare, aiutata anche dalla demenza senile precoce galoppante negli individui di cui mi circondo quotidianamente, il portaombrelli all'ingresso ci ha rimesso la pelle (anzi, la terracotta dovrei dire) e piuttosto brutalmente aggiungerei, frantumato dal peso di Fabio che ci è caduto sopra per tentare di placcare Federica. Ora, la mia questione è questa: perchè scambiare casa mia per un campo da football o per un parco giochi di quelli che si trovano nei giardini degli asili? No perchè, a volte, credo che la gente si dimentichi di avere 20 anni anzichè 2 e di stare a casa di qualcun'altro. Ora, a parte la prece e il minuto di silenzio in onore del povero portaombrelli di cui non mi fregava più di tanto (e che tra l'altro a mio padre stava pure abbastanza sui coglioni), la serata per me non è stata troppo diversa da quelle che trascorro da sola (a parte che stavolta non facevo da sola le cose che solitamente faccio). Ho passato quasi tutto il tempo a: apparecchiare la tavola, preparare antipastini che poi nessuno ha mangiato perchè c'era pure la pizza, spazzare e pulire il tavolo. Quando poi finalmente mi sono liberata dalle mie faccende domestiche (perchè, seppure non sia una maniaca ossessiva-complulsiva dell'ordine e della disinfezione totale, non sopporto il disordine e lo schifo per tutta la casa a lungo termine) le mie amiche si erano accasciate sul divano beatamente dormienti (wow!) mentre i ragazzi erano giù in tavernetta a giocare a ping-pong tra gli schiamazzi vari. Ah, mi hanno pure perso una pallina. A concludere il tutto c'è stato l'avvio di una discussione sugli omosessuali (galeotto fu il tg5, o era il tgcom? Boh) in cui finalmente sono riuscita a trovare un pertugio nel ragionamento fallace di Davide, complice Stefano, lasciandolo per la prima volta perplesso (haimè ho alcuni amici omofobi, purtroppo).  Non starò qui ad elencare i pro e i contro nella nostra discussione perchè sarebbe sprecato in questo racconto che vorrebbe essere abbastanza leggero e suonare un po' sarcastico (se ci riesco), al massimo potrei dedicarci uno spazio esclusivo in un altro post. Anche se devo ammettere che questa parte della serata è stata la più interessante per me, perchè mi sono lanciata in una bella invettiva appassionata, tant'è che Nico mi ha detto (bonariamente, s'intende) "Anastà, ma chi te lo fa fare?". Insieme a Stefano sono sempre stata l'unica ad esprimere il mio dissenso per i loro pregiudizi idioti, solo che essendo fondamentalmente una contro tanti, chiaramente vincevano sempre loro con i loro sofismi e devo dire che le mie doti retoriche non mi hanno molto aiutata. Piccole digressioni a parte, alla fine li ho dovuti quasi cacciare di casa alle tre e mezza perchè stamani avrei dovuto studiare (a proposito, voglia di studiare saltami addosso perchè sto abbastanza nella merda e non ne sono nemmeno del tutto cosciente, temo che arriverò all'esame con livelli di menefregismo pericolosamente tendenti a più infinito stavolta), dunque li ho lasciati andare via che ormai l'incazzatura per il portaombrelli era praticamente sparita e mi era ritornata più o meno l'allegria, a parte la foga per l'orario. Non riesco a tenere loro il muso per troppo tempo. Per fortuna per loro non mi hanno devastato il salotto (il lampadario però me lo vedevo proprio male), se no avrei distribuito isteria gratuita che manco durante la sindrome premestruale e avrei potuto seriamente commettere qualche omicidio. Paradossalmente quando ho comunicato a mia madre dell'infausta perdita non mi sono dovuta sorbire paranoie varie (quella schifezza l'aveva comprata proprio lei), per cui direi che non mi è andata poi così male.

Bilancio di questi giorni: tutto sommato positivo. Sono riuscita a prendermi i miei ritmi una volta tanto (anche se non so quanto possa essere un bene) ma soprattutto a saltare qualche pasto quando volevo io senza mia madre a guardarmi storto, ad avere pace e silenzio in cui sprofondare e da cui farmi cullare. Da quando sono tornati questa sera il mio tasso di acidità si è leggermente re-inclinato verso l'alto (era troppo bello per essere vero!). Più che acidità però, forse ho provato un senso di fastidio perchè avrei voluto continuare a stare da sola, avvertivo la loro presenza quasi come un'intrusione. Non è una cosa bellissima, me ne rendo conto, ma è la verità, così come lo è il fatto che non ho sentito affatto la loro mancanza, come mi è sempre successo quando partivo per conto mio. Ho avvertito fastidio anche quando il parentado mi invitava a pranzo per evitare di farmi stare sola in questi giorni (che poi, effettivamente, ho mangiato sola a casa mia soltanto per un giorno causa feste comandate), tanto che ho dovuto dire chiaro e tondo a mia zia che lunedì era mio esplicito volere rimanere sola a pranzo. In fondo a me la solitudine un po' piace.

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