giovedì 25 agosto 2011

What's on my mind


metàtesientromercoledìdadovecominciocosascrivoriusciròafarcela
hopauradinonriuscireascriverenienteodibloccarmicomelaorganizzo
accozzoononaccozzosimapoitantoladovròcorreggereemasimapoi
perdotempoenonopossoperchèhogliesamidafinirequandocazzo
comincioastudiarenoncelafaròmaieommioddiomiesauriròdovrò
ridurmisempreall'ultimoelescadenzeperl'almalaureaentroil10sette
mbreelapreimmatricolazioneelavalutazionepreventivadeicreditien
troil16invieròtuttiidocumenticheservonoomiscorderòqualcosaepoi
socazzisenonmiammettonoperunamianegligenzadevostareattenta
elescartoffiedarichiedereinsegreteriariuscirannoadarrivarmien
troiltermineeilmodulocentodafarfirmareallaprofmadevoa
spettareanchedifarel'esamedel13ospediscoprimaelacasa
quandolavadoacercareecomedobbiamofarepertrovareun
compromessoeilsecondocapitolodellatesiquandocazzolo
dovròscriveremidarannoaltrescadenzeaiutooooooooooo!!!!!!!!!!!!




Ecco un nitido quadro della confusione che alberga nella mia mente.

sabato 20 agosto 2011

Questo è un post che ho scritto stamattina alle 6.00, prima di andare a letto, da cui l'intro. Ma ci tenevo a postarlo anche qui.

Quasi albeggia ma loro sono andati via solo da un'ora. I miei amici. Forse sto per cadere in un clichè ma ammetto che già mi mancano, chè solo dopo il loro passaggio allegro sono riuscita a rendermi conto di quanto questa casa sia vuota da una settimana. Perchè nonostante tutto, nonostante le difficoltà in questi otto lunghi anni e in tutte le stagioni della mia vita che vi si sono succedute, nonostante le incomprensioni, le forti diversità, gli allontanamenti e forse anche (lo ammetto), le mie troppe pretese, loro sono ancora qui. Ancora oggi, dopo otto anni, sono gli unici superstiti nel naufragio della mia vita. Come una possente, millenaria montagna preda delle intemperie, erosa dal vento, dalla neve, dalla pioggia, che però rimane sempre lì dov'è, fiera ed immobile, che prende sempre forme diverse ma conserva la sua sostanza. Saldi come una roccia. Si, in fondo loro per me sono come roccia, sono la mia roccia. Mi hanno vista piangere dalla gioia e dal dolore dopo una caduta e una ferita e poi rialzarmi, ammaccata ma ancora funzionante. Mi hanno vista stanca, delusa, anche da loro, arrabbiata, anche con loro, amareggiata, anche a causa loro, trionfante, superba, altezzosa, acida, esplosiva, docile, consunta, pungente, sagace, umiliata, fragile, forte. Hanno avuto tutto di me, come forse nessuno prima d'ora. Ho dato loro tutto di me, come forse non ho fatto con nessun altro prima d'ora. Conoscono ogni minimo centimetro della mia anima, e quello che non sanno, credo proprio che lo fiutino. Quando sono con loro, mi sento a casa. Non so nemmeno come spiegarlo, ma anche solo la loro presenza mi dà sicurezza. La sicurezza di stare in un nido protetto, come se quando siamo insieme intorno a noi ci fosse un'aura, come se sprigionassimo una fonte di energia che ci racchiude e ci rende inaccessibili a tutto il resto del mondo, dove possiamo stare veramente solo noi, dove possiamo capirci veramente solo noi. Loro sono la mia base sicura, sono coloro sui quali vorrei poter contare sempre, anche se so che potrebbe non essere sempre così. Magari non abbiamo nemmeno grosse affinità, ma abbiamo la nostra storia a tenerci legati. Vorrei che tra noi non cambiasse mai. Vorrei siano al mio fianco quando raggiungerò tutti i miei più importanti traguardi, vorrei poterli condividere sempre con loro. Vorrei poter invecchiare ridendo con loro di ciò che è stato e fantasticando sempre su ciò che sarà. Vorrei ci fosse sempre, sempre profondità. Sempre la luce della speranza nei nostri occhi.

Gli amici sono come un fidanzato storico, col quale magari a volte subentra l'abitudine e che senti l'esigenza di tradire di tanto in tanto con una scappatella, quanto basta per ravvivare il rapporto, ma dal quale sai già che tornerai sempre perchè è con lui che vorresti costruire un futuro stabile, è con lui che vorresti mettere su una famiglia.
Forse è così che dev'essere.

Forse L'Amicizia è la più grande storia d'amore di una vita. 

giovedì 11 agosto 2011

"TI FARO' MALE PIU' DI UN COLPO DI PISTOLA, E' APPENA QUELLO CHE TI MERITI, CI PROVO GUSTO me ne accorgo ed allora non mi vergogno dei miei limiti e lividi [...] Ci provo gusto me ne accorgo ed allora NON MI SECCARE COI TUOI ALIBI. Durante questo tempo ho vomitato rancore, ho ricucito i pezzi, ricominciato a sperare. Avevi tutto quanto, anche il mio sogno migliore, HAI PRESO CIO' CHE SERVE, SENZA RITEGNO NE' ONORE."


                                                                                                                        [Subsonica - Colpo di pistola]

lunedì 8 agosto 2011

Nuda
Derisa
e
Umiliata.

Ancora una volta.

Sembra che il mio destino sia quello di far gonfiare l'ego di persone a cui non sbatte mai un cazzo di me, ovviamente. A quanto pare ho proprio un talento innato nell'andarmele a cercare. Mi chiedo se riuscirò mai ad incontrare un Uomo degno di essere definito come tale e confesso di non avere prospettive ottimistiche.

venerdì 5 agosto 2011

Oramai questo blog è diventato l'ombra di se stesso, me ne sto rendendo conto. Lontano dai vecchi fasti, dai vecchi amici, dai vecchi ospiti e viandanti occasionali, come un castello abbandonato che una volta doveva essere stato bellissimo e splendente sotto le luci di cristallo di imponenti lampadari, abbaracciato dai riflessi d'argento di grandi specchi barocchi. Tutto svanito. Al loro posto ci sono solo grigiore e ragnatele. Umidità e pareti scrostate, a sottolineare che quello splendore, quelle frivolezze, quei sorrisi a poco prezzo sono solo l'eco lontana di un ricordo intrappolato chissà dove, che mi chiede disperatamente di farlo uscire.

Alle volte è necessario camminare tra le proprie rovine, perchè ci parlano di noi, ci ricordano cosa siamo stati, che un tempo siamo stati felici e spensierati. I ricordi ci nutrono, l'ho sempre pensato. E spesso, a quelli come me, viene fame di malinconia. Perciò credo che stanotte ne farò una scorpacciata.

Tutto è nato quando ho perso una persona, qualche mese fa. Una persona che per me è stata importante ma che poi si è rivelata essere solo un'idea nella mia testa, che non esisteva davvero nella realtà. L'impatto è stato fortissimo. Talmente tanto forte da farmi perdere la cognizione del tempo. Ancora adesso, è come se fluttuassi in una dimensione non ben definita e non saprei dire esattamente come io sia arrivata fino qui, come abbia speso i miei giorni fino ad oggi, cos'abbia fatto per occupare questo salto temporale. Il tempo era l'unica cosa che avevo e che mi sarebbe servita, per molte cose, e l'ho sprecato miseramente rimanendo immobile e passiva, ma non ho potuto fare altrimenti. Ho dovuto fermarmi. Niente era mai riuscito a buttarmi così giù, facendomi toccare il fondo come l'ho toccato stavolta. Nemmeno la fine con Lui. E non perchè io ci sia stata male come lo sia stata per Lui. Questa volta è stato diverso. Meno dolore ma più inconsapevolezza, più effetti postumi. Sono come stordita, drogata e questo mio stato di incoscienza mi si trascina addosso a mo' di strascico. Mi viene in mente l'immagine di una sposa, bianca, con il suo lungo velo che tocca la passerella di una Chiesa, ma io ora mi sento di tutto tranne che una vergine in festa. E' che sento che mi manca qualcosa. Sento che un pezzo di me si è definitivamente staccato e ha preso il volo per non tornare mai più. La mia ingenuità, la mia voglia di costruire, perdute per sempre. Avrei voluto che fosse un effetto passeggero ma temo non sia così. C'è un cratere che ha preso la tua forma qui dentro, e non vuole saperne di chiudersi per ora. Solo il tempo mi darà risposte.

E' che sai, nonostante tu mi abbia ingannata e ferita, disillusa e incattivita, ogni volta che dipingerò la malinconia con le mie parole, ci sarà sempre, maledettamente, un po' di quello che mi hai dato tu. Ci sarà sempre un po' di te, in me.