sabato 20 agosto 2011

Questo è un post che ho scritto stamattina alle 6.00, prima di andare a letto, da cui l'intro. Ma ci tenevo a postarlo anche qui.

Quasi albeggia ma loro sono andati via solo da un'ora. I miei amici. Forse sto per cadere in un clichè ma ammetto che già mi mancano, chè solo dopo il loro passaggio allegro sono riuscita a rendermi conto di quanto questa casa sia vuota da una settimana. Perchè nonostante tutto, nonostante le difficoltà in questi otto lunghi anni e in tutte le stagioni della mia vita che vi si sono succedute, nonostante le incomprensioni, le forti diversità, gli allontanamenti e forse anche (lo ammetto), le mie troppe pretese, loro sono ancora qui. Ancora oggi, dopo otto anni, sono gli unici superstiti nel naufragio della mia vita. Come una possente, millenaria montagna preda delle intemperie, erosa dal vento, dalla neve, dalla pioggia, che però rimane sempre lì dov'è, fiera ed immobile, che prende sempre forme diverse ma conserva la sua sostanza. Saldi come una roccia. Si, in fondo loro per me sono come roccia, sono la mia roccia. Mi hanno vista piangere dalla gioia e dal dolore dopo una caduta e una ferita e poi rialzarmi, ammaccata ma ancora funzionante. Mi hanno vista stanca, delusa, anche da loro, arrabbiata, anche con loro, amareggiata, anche a causa loro, trionfante, superba, altezzosa, acida, esplosiva, docile, consunta, pungente, sagace, umiliata, fragile, forte. Hanno avuto tutto di me, come forse nessuno prima d'ora. Ho dato loro tutto di me, come forse non ho fatto con nessun altro prima d'ora. Conoscono ogni minimo centimetro della mia anima, e quello che non sanno, credo proprio che lo fiutino. Quando sono con loro, mi sento a casa. Non so nemmeno come spiegarlo, ma anche solo la loro presenza mi dà sicurezza. La sicurezza di stare in un nido protetto, come se quando siamo insieme intorno a noi ci fosse un'aura, come se sprigionassimo una fonte di energia che ci racchiude e ci rende inaccessibili a tutto il resto del mondo, dove possiamo stare veramente solo noi, dove possiamo capirci veramente solo noi. Loro sono la mia base sicura, sono coloro sui quali vorrei poter contare sempre, anche se so che potrebbe non essere sempre così. Magari non abbiamo nemmeno grosse affinità, ma abbiamo la nostra storia a tenerci legati. Vorrei che tra noi non cambiasse mai. Vorrei siano al mio fianco quando raggiungerò tutti i miei più importanti traguardi, vorrei poterli condividere sempre con loro. Vorrei poter invecchiare ridendo con loro di ciò che è stato e fantasticando sempre su ciò che sarà. Vorrei ci fosse sempre, sempre profondità. Sempre la luce della speranza nei nostri occhi.

Gli amici sono come un fidanzato storico, col quale magari a volte subentra l'abitudine e che senti l'esigenza di tradire di tanto in tanto con una scappatella, quanto basta per ravvivare il rapporto, ma dal quale sai già che tornerai sempre perchè è con lui che vorresti costruire un futuro stabile, è con lui che vorresti mettere su una famiglia.
Forse è così che dev'essere.

Forse L'Amicizia è la più grande storia d'amore di una vita. 

2 commenti:

  1. L'amicizia può essere anche più forte dell'amore. Magari meno intensa, ma più solida. Si può rimanere amici dopo anni e a milioni di chilometri di distanza, mentre l'amore ha bisogno di continue conferme, per durare senza mutare in altro.

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  2. Già. L'Amicizia è un enorme elastico che, se fatto bene, si rompe molto difficilmente, anche se esteso al massimo delle potenzialità. 

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