sabato 23 gennaio 2010

It can't rain all time

Mi è venuta in mente poco fa, parlando con un'amica. Dati gli eventi recenti, non potevo esimermi dal postarla.




"Non può piovere per sempre"

sabato 16 gennaio 2010

Non mi sono mai sentita così insignificante in vita mia come in questo momento.


Ricordo di aver sognato il mio compleanno l'altra notte ma era un incubo. Tutti si erano dimenticati di me. Mi ero svegliata la mattina e non avevo trovato alcun messaggio sul cellulare. Ancora peggio del giorno di Natale.  Ero rimasta alquanto stupita ma poi avevo subito pensato "Bah, adesso con questo benedetto facebook non c'è più gusto nemmeno ad accendere il cellulare il giorno del proprio compleanno e trovare il solito bombardamento di messaggi". Avevo acceso il pc, con la certezza di trovarmi sommersa da mail e notifiche. La casellina di msn era vuota. Ricordo distintamente, nonostante fosse stato solo tutto nella mia testa, di aver provato subito una sensazione di smarrimento, come se mi fossi persa qualcosa. Era irreale. Di colpo, il terrore puro. Ero invisibile a tutti. Peggio ancora che essere morta: ero ignorata. Poco dopo mi sono ritrovata nel mio letto, scossa, nella penombra mattutina della mia camera, a convincermi che quello che avevo visto così nitidamente era semplicemente una proiezione delle mie paure. Nulla di cui preoccuparmi. Anche perchè al mio compleanno mancava ancora qualche settimana.


Oggi, come a confermare le mie paure, come per comunicarmi che quello era stato un sogno premonitore, quell'incubo si è materializzato.


Scoprire che quella che fino a poco tempo fa era la tua "comitiva" esce senza avvisarti, che quelle stesse persone che si dichiaravano smaniose di vederti e dicevano che gli mancavi se la spassano da un po' di tempo senza rendertelo noto, che l'unica giustificazione che sono stati capaci di darti è "ci è passato di mente di avvisarti" è troppo. Anche per me, che ho passato le ultime settimane ad autoconvincermi che non me ne fregava niente. E' troppo comunque. E lo è specialmente se credono che io me la beva. Non hanno nemmeno finto di curarsene. Qui anche il rispetto sta andando a puttane.


Quello che sto provando in questo momento è un misto tra rabbia, umiliazione ed impotenza. Un po' come quando nei sogni urli, urli e urli all'infinito senza emettere suoni. Nessuno si gira, nessuno ti sente, nessuno si ferma. Sei lì e ti chiedi anche se tutto quell'urlare abbia poi un senso, ti chiedi se non sei tu la stupida. Ti chiedi se ne vale la pena. Ti rispondi di no. Prendi a pugni un muro, spacchi un armadio con una mazza da baseball e trascinandoti porti dietro il tuo bagaglio di frantumi, sconfitta. Sei incazzata con il mondo e vaghi nella nebbia fitta che sembra non avere fine, seguendo una strada che non vedi.


Stasera me ne vado da sola al cinema o me ne resto a casa piuttosto che stare con un branco di bifolchi. Fanculo.

mercoledì 13 gennaio 2010

Ho incontrato una poesia

Questa sera, vagando per le strade della mia mente, ho incontrato questa poesia, solitaria e stracciona, in un angolo buio e remoto di un vicolo cieco. Se ne stava lì, seduta, sui mattoni di pietra a mendicare attenzione. Mi ha colpita, così ho deciso di piegarmi e donargliene un po' della mia. Non chiedetemi quali strane indicazioni mi abbiano portato da lei, fatto sta che sono arrivata al suo cospetto più o meno per caso. Ho deciso di dedicarla alle donne. A tutte le donne. In particolare a quelle donne che non si sentono poi così straordinariamente belle ma che hanno avuto in dono un'ordinaria dignità. Quelle donne che magari, nonostante non rispecchino i frustranti e severissimi canoni che questa società d'apparenze ci impone, sono amate da uomini coraggiosi che sanno accettarle per ciò che sono e che le trasformano in cigni con la forza di uno sguardo trasognato, accattivante, profondamente innamorato, passionale, geloso, fin'anche rabbioso di possessività.  Per le donne semplici, che alla vita chiedono solo di essere madri felici o compagne fedeli. O, volendo, entrambe. Insomma, per tutte le donne normali e per il loro principi in tuta da lavoro.

 


My mistress' eyes are nothing like the sun;
Coral is far more red than her lips' red:
If snow be white, why then her breasts are dun;
If hairs be wires, black wires grow on her head.
I have seen roses damask'd, red and white,
But no such roses see I in her cheeks;
And in some perfumes is there more delight
Than in the breath that from my mistress reeks.
I love to hear her speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound.
I grant I never saw a goddess go:
My mistress, when she walks, treads on the ground.
And yet, by heaven, I think my love as rare
As any she belied with false compare.

 


(W. Shakespeare)

lunedì 11 gennaio 2010

Equilibri

La sua gioia era stata così immensa, così travolgente e pura da farle perdere completamente il senso della ragione, a lei tanto caro. Aveva urlato per liberare l'emozione, senza però accorgersi che, un istante dopo, aveva scatenato una valanga nella tranquilla vallata sottostante. Alcune delle silenziose e fumanti casine che vi riposavano erano state distrutte del tutto, ad altre erano crollate soltanto le travi; gli alberi spezzati sbarravano le strade, accasciati su un fianco. La desolazione regnava sovrana, superba, dopo il rombo assordante.


Nulla sarebbe stato più come prima.

sabato 9 gennaio 2010

Ho lo stomaco a pezzi. Volevo scrivere a caldo, per rendere meglio l'idea (/le idee). Ti ringrazio, soltanto questo. Ti ringrazio come sempre, lo so che è banale ma non riesco a dirti altro dato che non posso dimostrartelo fisicamente. Questo post è dedicato a te. Te lo devo, per tanti motivi anche se ne basterebbe solo uno. Perchè sono stata così cieca da non vedere prima e sono consapevole di averti ferito, perchè mi sostieni e mi sorreggi anche quando vorrei prendermi a schiaffi e anche quando tutti penserebbero che sono solo una stronza, perchè mi lodi anche quando mi vorrei solo ricoprire di fango, perchè credi in me ancora prima di me stessa, perchè vedi sempre e solo il bello, perchè scorgi cose di me che nemmeno io riesco a scorgere, perchè quando fa freddo mi riscaldi, perchè hai avuto la pazienza di aspettare e di vedere le mie difese cedere finalmente in questi due anni, perchè sei uno spirito purissimo che merita tutto il bene possibile dalla vita, perchè mi hai cercata, perchè non mi molli mai un minuto, perchè ti ricordi di me, perchè non mi hai mai delusa e non lo farai mai, perchè mi dimostri tutto quello che ho detto, perchè esisti.


Solo questo. E' una piccolissima parte ma per ora è tutto ciò che mi viene in mente. Come ti ho detto poco fa: oggi è stato un turning point. E ti dico una cosa che non ho avuto il coraggio di dirti ma che ho pensato insieme a quello che ti ho detto l'altra sera: oltre al fatto che noi siamo stati destinati a conoscerci io sospetto che una volta che ci saremo incontrati non potremo separarci più. Con questo non voglio turbarti o fare allusioni di alcuna sorta ma era un pensiero troppo importante per non dirtelo. Ti ho già detto più volte che mentirti è reato. La mia è una promessa. Non ti lascerò mai andare, mai, perchè sei prezioso e sei la dimostrazione che certe cose non esistono solo nella mia testa ma sono reali. E' incredibile che sia riuscita a trovarle e nemmeno me ne ero accorta. Ti prego di perdonarmi per questo. Per dimostrartelo ti dico che sarò presente lungo tutto il cammino della tua vita, perchè mi piace pensare che potrà essere così e che lo sarà. Non solo nelle intemperie ma anche con il sole. Ci sorreggeremo a vicenda.


So che leggerai, come sempre d'altronde e io ti dico: si, questo post è sul serio dedicato a te. Tu, come pochi altri con te, sei fondamentale adesso.


Prendilo come un risarcimento per tutti i torti che ti ho fatto e le mie passate (ed eventualmente future ma temporanee, te lo assicuro) omissioni, che sono (o saranno) dovute solo alla vergogna o per non ferirti. Ti meriti tutta la mia onestà e la mia trasparenza, come te la sei sempre meritata. Ti meriti la mia stima e il mio rispetto, come te li sei sempre meritati.


Ti voglio bene.

martedì 5 gennaio 2010

Mi sento così orrendamente inadeguata. Mi sento orrenda e in questo istante non concepirei di poter piacere ad anima viva su questa Terra, sarebbe un'assurdità, impossibile. Se mi dicessero il contrario li prenderei a calci urlando. Sono orrenda.