lunedì 30 novembre 2009

A.A.A. CERCASI AMICI ALTERNATIVI E/O COMUNISTI

A.A.A.  CERCASI AMICI ALTERNATIVI E/O COMUNISTI PER SERATE DI GRANDI BEVUTE E POGO. Alla fine lo metterò sul serio l'annuncio. Adoro i miei amici, ma spesso sono così diversi da me. Ma dico...ma mi ci vedete, voi, che ballo sfrenatamente (si può dire??) sulle mie nuove scarpe da 11 in discoteca con tutti quei tizi appiccicosi il cui più grande talento è al massimo quello di strusciarsi al tuo fondoschiena? Io?? Proprio io, che a malapena oggi riuscivo a restare in piedi con quell'aria da trampolista ubriaco? Che frustrazione. Con loro sto bene, parliamo di tutto, mi ascoltano, mi sostengono ma quando tirano fuori la loro anima da discotecari io tendo a dileguarmi nel nulla. Proprio non lo sopporto quel posto. Ci sono andata poche volte a ballare con loro e quelle poche volte avrei voluto sprofondare nel pavimento risucchiata da una voragine infernale (preferibilmente nella maniera meno teatrale possibile) oppure sapermi mimetizzare con il bancone degli alcolici o magari con qualche sgabello. Non ho l'anima da discotecara, affatto. Non sono "Miss Coordinazione Motoria", no di certo. Non ho una gran fantasia nei movimenti ma ripeto sempre quei pochi meccanici passi che mi riescono decentemente e, a dirla tutta, non è un granchè da vedere. Non sono brava nei balli di coppia e/o nelle interazioni in genere, proprio non riesco ad andare in sintonia con gli altri (specie se si tratta di balli latino-americani, quelli sono il mio incubo peggiore). Non sono la classica gnoccona da discoteca: alta ("alta" , mi viene da ridere solo a pensarci), magrissima (ultimamente il rapporto con il mio corpo sta un tantino peggiorando, quindi meno lo mostro e meglio è per la mia autostima), bona e tantomeno gattamorta. E poi, fondamentalmente, mi vergogno come una ladra. Si, mi sento un'idiota, poco a mio agio. A vedermi non si direbbe, sembrerei spigliata e spensierata, ma riesco a stento a resistere all'impulso di scappare dalla pista. Un bell'impegno. Non sono proprio una discotecara. Preferisco un pub (a tema magari), un tavolo e una sana chiacchiera tra amici davanti a una buona bevanda e qualcosa da mangiare. A volte non nascondo che mi piacerebbe trovare qualcuno che si accontenti solo di questo, che condivida questo mio modo alternativo di divertirmi e stare bene con un amico, qualcuno che sia ben sintonizzato sulle mie frequenze. Allora, dovrei cambiare stazione?

sabato 28 novembre 2009

I'm empty

Mi manca. Inutile negarlo, è da stupidi e da immaturi. Ogni volta che rimetto piede in un posto dove siamo stati insieme, ascolto una canzone che mi ricorda lui, una delle nostre canzoni, una strana malinconia mi assale ma non riesco a piangere. Vorrei farlo ma non viene fuori nemmeno la metà di una mezza lacrima. Mi sento arida dentro, come svuotata. E' come se fossi vuota, si. E' come se avesse portato via con lui anche l'amore che avevo dentro, per questo non ho reazioni o se ce le ho sono molto attutite. E' riuscito a strapparmi tutto. E quel vuoto che ho nella mia pancia, quel nulla che mi è rimasto, lo sto ulteriormente ampliando, ne corrodo i confini, come quando si brucia un foglio di carta, ardendo, il buco si allarga piano piano dal centro fino a distruggere interamente il foglio. Mi corrodo pensando che nemmeno lui reagisce, che non ha proprio capito che se solo mi dimostrasse ciò che prova, se solo mi dimostrasse che vuole cambiare per me, se me lo dimostrasse con i fatti e non con le parole io lo accoglierei per l'ultima volta. Ma lui non si muove, rimane immobile e questa, per me, è già una risposta, anche se non quella che mi aspettavo, che avrei gradito sentire da lui. E tutto questo mi fa ancora più male. Pensarlo e ammetterlo mi fa male. Abbiamo creato un deserto. Come siamo arrivati fino a qui? Come abbiamo fatto? Dove siamo finiti? Allora non è vero quello che dicono, l'amore non è più forte di qualsiasi cosa, è solo un bellissimo bicchiere di fragile cristallo. Ma a me non serve a niente la sua bellezza. Preferisco qualcosa di meno aggraziato ma più forte, come una quercia. Ecco, vorrei un amore forte e duraturo come una quercia, imponente, resistente alle intemperie che ne scalfiscono il lungo corso di vita, che la segnano ma non la abbattono. Forse la mia quercia non eri tu, amore mio, forse dovevi solo essere quel bellissimo bicchiere di cristallo,il mio, il primo, l'amore puro che è però troppo sottile per essere l'amore di una vita. Come può un bicchiere trasformarsi in una quercia? E può? Forse no. Però eri così bello che non riesco a capacitarmi di averti rotto per sempre.


Lacrime.

lunedì 23 novembre 2009

domenica 22 novembre 2009

Credo di aver dimenticato  cosa significhi essere amata. Se vogliamo, di fatto, ormai è un anno che non mi sento veramente così. Forse semplicemente non mi meritava, forse io merito di più e ho troppo poca autostima per capirlo. Non lo so. Forse sbattere la testa così tante, troppe, volte mi è alla fine servito. Forse mi sto svegliando adesso. In questo preciso istante sto pensando al futuro con meno paura di prima. In fondo, che sarà mai? Dovrò morire insieme a questa storia? No. Rimarrò viva. Sanguinante, dolorante, ma viva. Non lo so se mi basterà per consolarmi così come non so se fra cinque minuti starò ancora credendo a quello che sto scrivendo ora. Probabilmente no. Probabilmente cadrò nuovamente nello sconforto e cambierò umore all'infinito, oscillerò fra angoscia ed estasi finchè non mi abituerò a rassegnarmi e non sentirò la necessità di respirare di nuovo. Dopotutto credo di averne diritto. Tutto passa e questa volta credo di volere che davverò sia così. 

venerdì 20 novembre 2009

LASCIATE LA VOSTRA LIBERA OFFERTA DI FORZA

Salvatemi da me stessa, salvatemi da me stessa vi dico! Vi prego! Salvatemi dal mio masochismo, salvatemi dal mio non rispetto per me stessa, salvate la mia dignità, vi prego! Datemi la forza per andare avanti, io non ce l'ho, ho bisogno di raccoglierla da fuori, ho bisogno di tanta forza, tanta, un bisogno smodato perchè non posso fermarmi ma devo continuare a camminare, a parlare, ad urlare per coprire il suono di questo dolore, per allontanarmene. La stasi mi farebbe solo impazzire, tenete la mia mente occupata o il mio cuore avrà il sopravvento. Non vi chiedo molto. Una parola, un saluto, un briciolo della vostra volontà perchè la mia è annientata completamente. Ditemi che non devo tornare da lui, ditemi che non devo farlo. Mi trasformerò in un contenitore ed elemosinerò forza di volontà, pensieri, saluti, parole qualsiasi cosa pur di tenere il mio tempo e la mia mente pregni, pur di annientare il mio cuore che non mi porterà lontano ma continuerà a legarmi ad una dolce tortura. Ho bisogno di liberarmi, vi supplico, aiutatemi. Gridare è l'unica cosa che posso fare, tenermi dentro questo peso mi corrode, la mia amata solitudine adesso è la mia peggior nemica. Devo vivere, io devo e voglio vivere!


Scrivete qualsiasi cosa, qualsiasi ma impeditemi di (non) ragionare.

giovedì 12 novembre 2009

Non sono Io che parlo

Sto pensando a tante cose ora. Sto pensando che voglio andare oltre, non solo spostarmi fisicamente in un altro luogo e rimanerci in pianta stabile oppure muovermi in continuazione ma non ritornare mai più qui; andare oltre le cose, in senso figurato. Oltre le apparenze, esplorare le profindità di questa umanità tristemente sola e tristemente ridicola allo stesso tempo. Ascoltare le storie di qualcuno per entrare nel suo dolore e condividerlo, amare, un po' nel senso schpenhaueriano del termine,  se vogliamo. Dare me stessa agli altri, spendere una vita a caricarsi di pesi per poi scrollarli stanca e sola in una piccola stanza. Sto pensando che voglio cambiare qualcosa in questa vita ma non so esattamente cosa, sto pensando che non voglio vivere continuamente sprecando i miei giorni, che voglio fare un salto di qualità, voglio entrare nel vivo delle cose. Voglio lottare. Non importa se mi sconfiggono ma voglio dare il massimo e quello mi basta, alla fine posso sempre rialzarmi e ricominciare. Sto pensando all'eco ormai sorda delle amicizie e alla mia immotivata gelosia perchè le cose cambiano. Sto pensando ai ricordi lontani di un amore ormai consumato che non voglio ancora accettare. Sto pensando all'impossibilità assoluta e alla speranza più pura.


Questo messaggio sparirà dalla tua mente entro 10 secondi...


10


9


8


7


6


5


4


3


2


1


...


BOOOOM!!


Coscienza resettata.

sabato 7 novembre 2009

"Mi dispiace che tu stia soffrendo per la lontananza di Mary (spero di non aver preso un granchio) ma purtroppo nella vita a volte le strade si dividono, si cresce e piano piano ci si allontana anche da quelle persone che ritenevamo importanti... . Però non è sempre così, se ci si vuole bene si rimane sempre legati e non ci si separa mai davvero...potrete essere separate fisicamente ma il legame non si spezzerà e riuscirete sempre a mantenervi in contatto gestendo bene i vostri rispettivi impegni... . Spero tanto che per voi sarà così. Un bacio.. ."


E' buffo. A volte ci capita di leggere cose giuste proprio nel momento giusto, quando crediamo che siano state scritte apposta per noi. Questo è uno di quei momenti.  Ripassavo dal blog  di una mia amica per aggiornarmi un po' e tra dei vecchi post ho ritrovato questo mio vecchio commento. Vecchio non tanto perchè io l'abbia scritto qualche mese fa (quindi, a pensarci, nemmeno poi così tanto datato), piuttosto per il suo contenuto. Mi sono accorta di averlo scritto in preda ad una visione diversa del mondo, in un periodo della mia vita molto differente da quello che sto vivendo ora, un periodo in cui credevo di più negli altri, in quelli che mi stavano intorno assiduamente. In quel commento erano condensate molte cose, come ad esempio l'amore per i miei amici o, camuffati, i motivi che mi avevano spinta a ritornare da lui qualche tempo prima di scrivere ciò che ho riportato in questo post. E' buffo, lo ripeto. E' buffo come tutto ciò in cui credevi possa venire meno, come quando manca la terra sotto i piedi. Quando ho scritto quella citazione ero contenta di poter pensare di avere un gruppo di riferimento, un punto fermo, delle persone su cui fare affidamento, a cui raccontare di me ed essere capita, persone che non mi avrebbero mai abbandonata, persone con cui avevo affiatamento speciale, che tenevano a me esattamente quanto io tenevo a loro. Ed è forse buffo, se vogliamo vederla da una prospettiva forse ormai rassegnata che ho sempre rifiutato di adottare, pensare che ora quasi non mi riconosco in quello che ho scritto, che sono sola come tutti quelli che mi avvisavano di non credere all'amicizia vera, che gli uomini si aggregano solo per convenienza e vanno dove li porta il vento. La solita illusa e perdente (inguaribile?) utopica. Forse tutto questo mi è servito per svegliarmi. Che amarezza, che vita arida si prospetta. Io non ho più parole, piango dentro al solo pensiero di ciò che ho scritto. Mi sento rassegnata e questa è la cosa più grave. La vita sta facendo il suo dovere.

mercoledì 4 novembre 2009

I miei Super-io

La odio. La odio. La odio! Super-io vivente del cazzo! Ne ho già uno e mi basta, perchè è impregnato della sua maledettissima immagine! Continua con le sue subdole tecniche, continua con la sua opera di distruzione indiscriminata, di demolizione di me stessa, di rifiuto di qualsiasi forma di comprensione! Ho iniziato da solo tre settimane, solo tre stramaledettissime settimane del cazzo, Cristo santo! Ma naturalmente Iei ha già tirato le sue illustri somme, continua ad invadermi senza rispetto, come ha fatto da quando sono nata finchè non ho iniziato ad avere la forza per contrastarla (ma, haimè, non del tutto, una parte di lei è anche dentro e non so come distruggerla), continua ad esercitare ingiustamente pressioni che non dovrebbe esercitare perchè (si, sono presuntuosa da questo punto di vista e a buona ragione, me lo posso permettere) non me le merito. Non mi merito che non mi venga data fiducia dopo innumerevoli dimostrazioni del mio valore, non mi merito che vengano fatte determinate asserzioni sul mio conto senza fondamento alcuno bensì su semplici sensazioni (perchè lei ha mai avuto intuito materno, mi chiedo?), non mi merito di dover ricominciare sempre tutto daccapo, come se non mi conoscesse, non mi merito che lei osi anche solo lontanamente pensare che tutti i miei successi, le mie vittorie, i miei traguardi li ho conseguiti e raggiunti solo ed esclusivamente grazia alla sua ingombrante presenza nella mia vita interna ed esterna. Questo no, questo è troppo. Cos'altro vuole di più da me? Cos'altro le dovrei dimostrare? Dovrei averci già fatto il callo ma non mi abituo mai. Perdo puntualmente le staffe, una rabbia cieca mi sale da dentro invadendomi, sarei capace di perdere totalmente il controllo di me per una sola parola fuori posto in più. Perchè tutto ciò che dice è sempre, sgradevolmente, fuori posto. Non è mai stata capace di apprezzarmi per quella che sono ma solo per ciò che appaio alla fine di tutto.  Per lei sono semplicemente un fenomeno da baraccone da mostrare agli altri per bearsi e vantarsi di luce riflessa. La figlioletta apparentemente modello che le permette di dissimulare con finta modestia la sua superbia e la costante voglia di vincere le competizioni con gli altri, che altro non dimostra se non il suo implicito senso di inferiorità. Non si meriterebbe nemmeno che le dedicassi tutto questo tempo e questo spazio ma purtroppo mi ha talmente impregnata di sè che non riesco a liberarmene più. La cosa che più mi spaventa è la possibilità di ripetere i suoi errori. Sarebbe come non tenere fede ad una promessa che so già che non manterrò mai fino in fondo. Sono destinata a portarmi dietro un retaggio non voluto. E' per questo motivo che ormai con lei reitero e rafforzo sempre più comportamenti solo aggressivi, ormai è l'unica modalità interazionale che mi sia possibile usare. Devo difendermi sempre e comunque da tutto ciò che dice, anche per partito preso. La verità è che lei e con lei tutti gli altri intorno a me, hanno sempre preteso il massimo, il meglio, troppo e il peggio è che io non ho mai mancato alle loro aspettative. Il peggio è che non ho mai procurato loro una delusione, che non sono mai caduta e questo è terribile. E' terribile perchè si sono costruiti un'immagine pericolosamente perfetta di me, che non lascia spazio a debolezze, anche le più stupide. E' terribile perchè mi sento imprigionata in una gabbia dorata che mi dona una luce che non mi merito e che allo stesso tempo è la mia maledizione. Mi stringe e mi soffoca, come se anche per me respirare ogni tanto non fosse necessario. Ma io sono umana.