sabato 7 novembre 2009

"Mi dispiace che tu stia soffrendo per la lontananza di Mary (spero di non aver preso un granchio) ma purtroppo nella vita a volte le strade si dividono, si cresce e piano piano ci si allontana anche da quelle persone che ritenevamo importanti... . Però non è sempre così, se ci si vuole bene si rimane sempre legati e non ci si separa mai davvero...potrete essere separate fisicamente ma il legame non si spezzerà e riuscirete sempre a mantenervi in contatto gestendo bene i vostri rispettivi impegni... . Spero tanto che per voi sarà così. Un bacio.. ."


E' buffo. A volte ci capita di leggere cose giuste proprio nel momento giusto, quando crediamo che siano state scritte apposta per noi. Questo è uno di quei momenti.  Ripassavo dal blog  di una mia amica per aggiornarmi un po' e tra dei vecchi post ho ritrovato questo mio vecchio commento. Vecchio non tanto perchè io l'abbia scritto qualche mese fa (quindi, a pensarci, nemmeno poi così tanto datato), piuttosto per il suo contenuto. Mi sono accorta di averlo scritto in preda ad una visione diversa del mondo, in un periodo della mia vita molto differente da quello che sto vivendo ora, un periodo in cui credevo di più negli altri, in quelli che mi stavano intorno assiduamente. In quel commento erano condensate molte cose, come ad esempio l'amore per i miei amici o, camuffati, i motivi che mi avevano spinta a ritornare da lui qualche tempo prima di scrivere ciò che ho riportato in questo post. E' buffo, lo ripeto. E' buffo come tutto ciò in cui credevi possa venire meno, come quando manca la terra sotto i piedi. Quando ho scritto quella citazione ero contenta di poter pensare di avere un gruppo di riferimento, un punto fermo, delle persone su cui fare affidamento, a cui raccontare di me ed essere capita, persone che non mi avrebbero mai abbandonata, persone con cui avevo affiatamento speciale, che tenevano a me esattamente quanto io tenevo a loro. Ed è forse buffo, se vogliamo vederla da una prospettiva forse ormai rassegnata che ho sempre rifiutato di adottare, pensare che ora quasi non mi riconosco in quello che ho scritto, che sono sola come tutti quelli che mi avvisavano di non credere all'amicizia vera, che gli uomini si aggregano solo per convenienza e vanno dove li porta il vento. La solita illusa e perdente (inguaribile?) utopica. Forse tutto questo mi è servito per svegliarmi. Che amarezza, che vita arida si prospetta. Io non ho più parole, piango dentro al solo pensiero di ciò che ho scritto. Mi sento rassegnata e questa è la cosa più grave. La vita sta facendo il suo dovere.

2 commenti:

  1. La tua ipersensibilità mi commuove (come sempre)BacioAle.

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  2. :) che buffo leggere un commento che postasti sul mio blog..quello che hai scritto ha un fondo di verità,a volte crediamo in cose che in quel momento ci sembrano fondamentali e SALDE,e poi crollano in un niente..perchè si cresce,il tempo passa e si cambia,si perchè il cambiamento avviene senza che ce ne accorgiamo,non di certo perchè qualcuno ce lo impone,ma perchè qualcosa ha fatto si che alcune delle nostre basi crollassero..ma non vuol dire che sia una cosa negativa non credere piu in quelle cose,semplicemente le vediamo da un ottica diversa (spero di non averlo preso anche io sto granchio :) ) ti vu bi,tua mom :*

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