mercoledì 27 ottobre 2010

Perché alle 7 di mattina è fantastico sentirsi rimbeccare da tua madre perchè le stai chiedendo i soldi per i libri universitari e farti passare addirittura la fame per il disgusto che ti provoca la sua risposta. Rimbeccare? Ma che dico, rimbeccare? Il termine più esatto è RINFACCIARE.
Cioè, cazzo, tu sei scema, ma scema forte. E sei pure una grandissima stronza. Cioè, quest'estate mi mandi tranquillamente in vacanza (pagata quasi interamente da me con i soldi della borsa di studio che ricevo, tranne alcune integrazioni da parte dei miei) e adesso mi guardi storto quando ti chiedo i soldi per comprarmi i libri con cui dovrei studiare e mi vieni pure a dire che avrei dovuto tenere da parte quei soldi per comprare i libri da me perchè a te non dovrebbe spettare? Che cazzo di senso ha? Perchè, se non mi fossi pagata la vacanza da sola e avessi usato quei soldi per comprare i libri di quest'anno a chi credi che li avrei chiesti i soldi della vacanza? Qual è la differenza tra chiedere dei soldi per una vacanza e chiederli per dei libri? Ti risulta che su alcune banconote ci sia scritto "soldi da impiegare esclusivamente per vacanze" e su altre "soldi da impiegare esclusivamente per comprare libri universitari"? Mi devo prostituire per andare a procurarmi quei soldi? E se mi dici che la vacanza è un lusso e che comprare i libri viene prima di tutto ne deduco che pensi che non avrei dovuto farmi la vacanza con quei soldi. Bene, lo posso pure capire. Ma perchè allora quando ti dico di ammettere chiaramente che il tuo problema era la vacanza e che io per te quella stracazzo di vacanza non avrei dovuto farla mi dici "No vabbè, non significa che non avresti dovuto farti la vacanza" quando un minuto prima mi avevi detto "Tu hai troppe cose, l'abbondanza ti dà alla testa, pensi che ti sia tutto dovuto. Lo sai che le ragazze che come te prendono la borsa di studio le vacanze se le sognano?". No, allora, non ci siamo proprio, dimmi che senso ha questo ragionamento se non dimostrarmi che sei un'ipocrita oltre che una stronza. Dimmi perchè mi hai dato il consenso di andare in vacanza e non mi hai detto esplicitamente di tenermi quei soldi per i libri. Lo sapevi benissimo che con quel viaggio avrei dato fondo a tutti i miei risparmi e non mi sarebbe rimasto più niente. Dimmi perchè non mi hai fermata prima, perchè non mi hai messa di fronte ad un out out: o la vacanza o i libri. Naturalmente avrei dovuto rinunciare alla vacanza per forza di cose ma Io avrei pure capito. Che senso ha dirmi dopo che non l'avrei dovuto fare? E dimmi che senso ha incitarmi tu per prima ad andare in Belgio a fine mese per passare un po' di tempo con mia cugina, pagare non meno di 140 euri tra voli e treni, più altri soldi per starmi lì quegli scarsi tre giorni, se poi mi devi venire a fare questo ragionamento. Io per prima avevo rinunciato ad andare a Liegi per vari motivi e ti ho persino detto "Se dovete spendere tanto non ne vale la pena, quei soldi metteteveli da parte per farci qualcos'altro". Sono stata io stessa a dirtelo, cazzo, non puoi negarlo! E sei stata tu stessa a continuare a cercare nuove offerte di voli quando per me la questione era quasi chiusa. Quindi non puoi venirmi a dire che io pretendo di fare le vacanze, non puoi proprio venirmelo a dire perchè è una minchiata colossale e tu sei una colossale bugiarda che manipola le verità per i suoi comodi. Io non ho preteso mai niente. Così come, dopo la discussione di stamattina, io soldi a te, tantomeno a tuo marito, finchè posso non li chiedo. Userò quello che mi rimane dalla paghetta di questo mese e userò persino i soldi che stavo mettendo da parte per farvi i regali a Natale, che naturalmente a questo punto mi sentirò autorizzata a non farvi, sia per mancanza di fondi, sia perchè siete degli ipocriti e tu non sei una madre, sei un abnorme pezzo di merda che cammina ed emette suoni aprendo la bocca. Sperando che i risparmi mi bastino (cosa altamente improbabile).

VAFFANCULO VAFFANCULO VAFFANCULO VAF-FAN-CU-LO!!! VAI A FARE IN CULO, STRONZA!!!

Non so se è chiaro il concetto.

Andate in pace. Amen.

mercoledì 20 ottobre 2010


Dammi solo un minuto,
un soffio di fiato,
un attimo ancora
Stare insieme è finito
abbiamo capito

ma dirselo è dura


 


Ho riascoltato per caso in radio questa canzone. Mi sono venuti i brividi.
Ed è impossibile che fossero brividi di freddo, sotto il torpore di quelle coperte.
Per qualche minuto sono stata catapultata in un altro mondo, in un'altra dimensione, dove viveva un'altra me.
Una me morta e sepolta, ormai, di cui non ricordavo di possedere nemmeno il ricordo.

Che strana sensazione.

lunedì 11 ottobre 2010


Rimettere piede in Ateneo e sentire che esisti.
Per tutta quella vita pulsante e dinamica intorno.
Per tutto quel dolce vociare assordante.
Per l'odore di fumo nei corridoi.
Per gli occhi che guardano stupiti quel piccolo mondo come un neonato.
Per la voglia di gridare, gioire e abbracciare il mondo intero in un giorno di pioggia in uno squallido edificio cui affidi parte del tuo presente per il tuo futuro.
Per tutto questo nella sua semplice normalità.

Come si riesce ad assaporare le più piccole cose della vita quando ci se ne priva per un po'.

sabato 9 ottobre 2010

Ma


Ho passato la notte a guardare,
ho guardato la notte passare.
Ho imparato a disimparare,
a ricordarmi di te.
Ho pensato di improvvisare,
ho tentato di tentare.
Ho ignorato quello che qualcuno si aspettava da me,
ma senza età ho disarmato l'alba,
disinnescato il sole,
e corteggiato l'ora legale.
Ho preso a pugni le mie debolezze,
dimenticato le buone maniere.
Mi sono ammalata,
e sono guarita,
ho abusato del mio dolore,
mentre il mattino ritornava senza età.
Farò tesoro del mio buon umore,
m'inventerò una destinazione.
Accoglierò vino e lanterne,
rifiuterò la mia reputazione.


Impegnerò anelli e malumore,


per un'istante di rivoluzione,
ma senza età ho disarmato l'alba,
disinnescato il sole,
e corteggiato l'ora legale.
Ho preso a pugni le mie debolezze,
dimenticato le buone maniere.
Mi sono condannata,
e poi perdonata,
ho amato l'eco di questa canzone,
mentre il mattivo ritornava senza età.
Ho disarmato l'alba,
disinnescato il sole.
Ho disarmato l'alba.
Ho preso a pugni le mie debolezze,
dimenticato le buone maniere.
Mi sono condannata,
e poi perdonata,
ho amato l'eco di questa canzone,


mentre il mattivo ritornava senza età.


Senza età.
 


Questa canzone, decisamente, mi rappresenta.

lunedì 4 ottobre 2010

Avete presente quel momento della vostra vita in cui vedete i luoghi che sono stati parte di voi con una prospettiva e dei colori completamente diversi?
Avete presente quel momento in cui un suono, un tempo familiare, vi sembra così lontano da voi?
Avete presente quel preciso istante in cui, guardando il ricordo di quelle persone che un giorno erano importanti, vi accorgete che c'è una patina opaca sopra ed è come se fossero dietro un vetro, come rinchiusi in un barattolo e niente ha più effetto su di voi, perchè tutto ciò che dicono e che fanno è ovattato e grigio?
Come se prima di allora foste stati ciechi e sordi e non riuscite nemmeno voi a spiegarvi come sia stato possibile?

Bene, io sono lì.
Sono in quel preciso momento, in quel preciso istante.
Sono solo passata ad un piano superiore, al livello successivo di questo immenso videogioco che è la vita.
E sto bene così, perchè non potranno più toccarmi. Non loro, almeno.


P.s. "For one human being to love another; that is perhaps the most difficult of all our tasks, the ultimate, the last test and proof, the work for which all other work is but preparation."



Rainer Maria Rilke

 


L'Amore è un miracolo, come la Vita. E un mistero, come la Morte.
Ora l'ho capito che cos'è.