domenica 11 marzo 2012

Ho un gran casino in testa, e sento che la sua morsa mi soffoca, mi stringe attorno al collo, attorno al cervello, e io non respiro.

La verità è che, anche io, come ogni altro essere umano, ho le mie ombre, ma la verità ancora più vera è che io sprono gli altri ad accettare le proprie perché, io per prima, non ho il coraggio di farlo, e vorrei che almeno loro avessero quella serenità che io in fondo non ho, e che non so concedermi.


Avrei così tanto bisogno di qualcuno che mi riempia, che mi stringa forte, che mi culli e mi tenga salda, che riversi tutto il suo calore dentro di me per farmi restare intera, un calore che mi fissi come una colata di cemento, ma ho una paura folle di me stessa, di radere al suolo tutto quello che sfioro con questa fame disperata, di prosciugare le energie di qualsiasi cosa mi circondi e mi capiti a tiro con il mio egoismo smodato. Perciò rimango ferma, impassibile, mentre tutti mangiano dal loro piatto. Io guardo il mio e mi dico che non ho fame, non lo metto a fuoco e fingo che non esista davanti a me, fingo che non ci sia niente dentro, mentre il mio stomaco implora pietà ma io lo zittisco. E resisto.

6 commenti:

  1. la domanda consequenziale è: stai cercando questo qualcuno? Gli hai fatto presente che ci sei? O hai spento l'insegna del tuo motel e attendi che ti scovi per miracolo?

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    1. Io non elemosino mai niente, perché non mi piace chiedere, imporre la mia presenza o il mio affetto agli altri, perché non posso essere sicura che lo vogliano, perciò, si, rimango a distanza e attendo chi si vorrà avvicinare, e se nessuno dovesse farlo continuerò a digiunare. E poi Nic, io sono pericolosa e la mia fame lo è con me. Anche per questo cerco di mantenere le distanze.

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    2. ho capito.

      E da quant'è che ti fa sentire così, questa persona?

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    3. Mh, no, è che io mi sento sempre così in queste situazioni.. .

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  2. Se vuoi una cosa, non aspettare che accada, sei tu che devi farla accadere.
    Non è farina del mio sacco, me lo ripetono ogni giorno. E io continuo a dirmi di muovermi, che è facile, basta spostare un piede e poi l'altro. Io però, rimango ferma.

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    1. Io rimango ferma quando devo ponderare bene le conseguenze delle mie azioni, più che altro, specie se potrebbero ricadere su un'altra persona.

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