giovedì 13 maggio 2010

Reality kills dreamers

E' una follia. Perchè lo sai che lo è. Perchè ci sono tutti i segnali dall'altra parte. O meglio, non ci sono segnali. E questo è di fatto un segnale. Si, l'assenza di segnali è un segnale di per se stesso. E' il segnale che stai puntando a qualcosa di più grosso di te. Si, lo so, hai promesso a G. e a U. che ti saresti fatta coraggio e avresti creduto in te stessa e infatti farai ciò che devi, ma con la completa consapevolezza che fallirai. Sii onesta e guardati in faccia. Guarda i fatti. Come potrebbe anche solo desiderare una come te? Perchè proprio te? Non ti conosce, è vero, ma pensi sul serio che ti darebbe anche solo una possibilità, sembrando così distratto? L'indifferenza è forse peggio dell'evitamento ma tu, da brava vigliacca, la preferisci. E ti imbevi di una felicità finta data da cose che non esistono e che anzi, peggio, sono vere solo nella tua testa. Perchè sei così vile e debole che hai bisogno di aggrapparti a qualsiasi cosa, che crei tu stessa persino, pur di restare a galla. Hai sempre fatto così, senza mai imparare dai tuoi errori. A cosa ti ha portato la tua fabbrica di felicità posticcia? Sempre solo dolore, delusione, ulteriore solitudine. E allora annega. Annega! Abbi il coraggio di soffocare nel mare della realtà, fatti penetrare i polmoni di verità amara fino a farti male, fino a che poi non sentirai più il dolore e potrai sopravvivere con ciò che (non) hai. Annega e lotta. Eclissati e lotta. Lotta sotto la superficie, per rimanere viva nella Tristezza e sconfiggerla. Guardala in faccia la tua nemica Umiliazione. Guardala e sfidala. Soffia, ringhia, graffia! Colpiscila con veemenza bestiale e liberati di lei! E' lei il tuo male, lo è sempre stato. Ma stavolta non puoi e non devi saltare l'ostacolo. Devi avere il coraggio di buttarti nel vuoto col dubbio che possa non esserci una rete a proteggerti. Con la consapevolezza che potresti sfracellarti le carni ma che rimmarrai sempre viva perché non ci sarà il sollievo della morte. E che dovrai ricucirti le ferite da sola. Farà male. Da morire. Ma hai il dovere di vivere e di capire fino in fondo, anche se, conoscendoti, forse fino in fondo non ci andrai mai. Si, lo so che sei stata ferita altre volte e che sono state tante, ma mi frega poco. Perché io sono spietata e non faccio sconti a nessuno. Perché mai dovrei farne a te? Chi sei tu? Non ti illudere di essere speciale, per me. Sei solo una dei tanti, esattamente come tutti coloro che hanno scalciato e sgomitato per arrivare lontano. Sappilo già da adesso. Camminerai con le tue gambe gracili, cadrai e ti sanguineranno le ginocchia. Ti rimarranno i lividi delle bastonate che gli altri esseri umani, te compresa, ti infliggeranno durante il percorso. Conserverai gelosamente le cicatrici delle ustioni come gemme d'esperienza e non potrai lavarti da ciò che ti sputeranno addosso, non subito. Dovrai imparare a sentirti anche sudicia e sporca fuori, sudicia e sporca per gli altri, senza profferire una sola parola di protesta o di smentita. Sarai consapevole di tutto ciò e seguirai il tuo percorso con onore, con lo sguardo dritto davanti a te, dritto e assente, dritto e inespressivo, dritto e vuoto, senza ascoltarli. La tua pelle si irrobustirà e muterà in armatura, ma il merito dovrà essere solo ed esclusivamente tuo, io non te ne donerò alcuna in partenza. Camminerai nuda, così come sei, così come devi essere, così come ti ho fatta per essere. Non inventarti scuse. Non indossare maschere di cinismo che non ti calzeranno mai quel viso troppo ingenuo e puerile. Tu non sei stata creata per questo, non mentirti. Nonostante ciò che avrai il dovere di compiere, non sfuggirai mai alla tua natura di sognatrice romantica e sarà proprio questo il tuo cruccio. Io ti butterò giù in qualsiasi modo ma tu sai già che continuerai a rivolgere il tuo sguardo verso i cieli tersi e immensi, come piacciono a te. E questa sarà la tua maledizione di creatura terrena. Sarai contesa tra due forze, sarai dilaniata dal Sogno e dalla Realtà, dall'Aria e dalla Terra, dalla Vita e dalla Morte e rimarrai sempre in bilico perché nessuna delle due saprà sopraffare l'altra. Impara solo a domarti. Lasciati cavalcare libera solo ogni tanto e incatenati per tutto il resto del tempo, anche se sono già consapevole che ti ribellerai e scalpiterai. Si, lo so che tutto questo è un ossimoro, ma tu stessa sei una contraddizione vivente. Sei ambivalente e non finirà mai, in te, la lotta con te stessa, tra domatore e cavallo selvaggio.

Adesso va.

5 commenti:


  1. Ti risponderò di persona, perché attraverso il pc è difficile picchiarti.

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  2. Ma alla fine ho scritto solo una sacrosanta verità.

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  3. hmm... un bel viaggio introspettivo eh?!
    in altre occasioni t'avrei detto qualcosa per convincerti del contrario... ma qualche volta ci sta: non perchè io condivida o meno (sinceramente non ho ancora capito se farlo o meno) ma perchè semplicemente, con tutte le conseguenze che potrebbero derivarne, è la tua strada! se sei decisa e consapevole beh... io sono contento per te (tanto le "ferite" arrivano anche con i più nobili propositi ^_^).

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  4. più che la mia strada è un po' la strada di tutti, forse io la prendo da un'ottica un po' più pesante e pessimista, ma è quello che in fondo facciamo (e dobbiamo fare) un po' tutti noi... . Era un dialogo fra me e la Vita: anche se non mi si sente, io ascoltavo.

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  5. Scusa se ho fatto confusione ;)
    Piuttosto, se dentro te non ci fosse l'immagine del "domatore e cavallo selvaggio" ci sarebbe da preoccuparsi... almeno per me.

    Bel titolo comunque!

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